
Pierluigi Basso Fossali
Docente di Semiotica e Direttore del Laboratorio ENS ICAR (UMR 5191)
École normale supérieure de Lyon, Université Lumière Lyon 2
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Abstract
Il legame generazionale è un circuito produttivo di coesione interna di una cultura tra ripresa dell’ereditato e progetto circostanziato che ridefinisce il perimetro del fattibile e dell’irrealizzabile. Tuttavia, superare il mandato ricevuto sulla base di un puro criterio generazionale implica una doppia rimotivazione del carattere arbitrario che è proprio tanto di una discontinuità puramente programmatica (superare i padri), quanto di una determinazione abusiva di appartenenza che suona spesso quasi come una condanna (essere figli della generazione precedente).
Pur facendo proprio questo legame paradossale e stereotipico che tiene assieme smarcamenti ostentati e marche indelebili, il concetto di generazione preserva una vocazione critica e un potenziale euristico. Certo, da un lato, si afferma come parola d’ordine per distribuire le responsabilità, per prevedere politiche asimmetriche ma compensative, per stabilire diversi piani di legittimità del giudizio; dall’altro, il concetto di generazione mira a individuare le indicazioni di una svolta nelle forme di trasmissione di una cultura, sottolineando un diverso modo di garantire la dialettica tra tradizione e innovazione. Tuttavia, la condizione di uguaglianza di tutte le generazioni di fronte all’ignoranza del futuro, l’economia dell’oblio programmato per socializzare il memorabile, l’asimmetria temporale tra le generazioni che responsabilizza gli adulti, la produzione di indeterminatezza e instabilità ecologica di cui le ultime generazioni sono eredi, questa serie di indizi sommari mostra già una sovrapposizione di pertinenze nell’evocazione di una questione intergenerazionale che assilla mandati, politiche e sanzioni sociali.
Il quadro generazionale è altamente intricato. Il dibattito sulla trasmissione intergenerazionale rimane sospeso tra crisi condivisa (condizione storica), latenza intenzionale del nuovo (sospensione della discontinuità generazionale) e “appropriazionismo” rivendicato in modo competitivo. Ciò dimostra l’interesse di studiare i discorsi generazionali come crocevia retorico dotato di una forte polemologia sociale. La vita della cultura è del resto un trasferimento di mandati di cui le generazioni si sono fatto carico gestendo a loro volta una ambiente di risorse e forze semiotiche eterogenee la cui evoluzione non pare essere intellegibile e prevedibile secondo leggi. La doppia contingenza di risposte generazionali e sviluppi delle forme semiotiche merita di essere studiata in termini di equilibri metastabili di una data semiosfera culturale.