Biblioteca Paolo Fabbri

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Palazzo Tarallo si trova nel cuore del mercato di Ballarò, a Palermo, in via delle Pergole 74. Sede della Biblioteca della Cultura Siciliana e della Biblioteca etnografica del Museo “Giuseppe Pitrè”, dal 2020 ospita la Biblioteca e il Fondo “Paolo Fabbri”. Un unico grande ambiente composto da due sale contigue in cui sono collocati oltre dodicimila volumi di semiotica e scienze umane. Per la sua straordinaria ricchezza è, a oggi, la biblioteca di semiotica più grande d’Europa. Un lascito materiale donato al Circolo Semiologico Siciliano insieme a un vastissimo archivio di documenti, carte e materiali di lavoro del semiologo, docente e maestro Paolo Fabbri.  

I volumi contenuti nella Biblioteca sono giunti a Palermo dalla casa di Fabbri a Rimini, dove hanno trovato il loro posto nelle stesse librerie domestiche, anch’esse donate al Circolo dalla  moglie Simonetta Franci Fabbri. Una volontà che ha permesso di riproporre la stessa organizzazione dei volumi così come organizzati personalmente dallo studioso. In più di venti scaffalature bianche hanno ritrovato posto testi di semiotica, linguistica, antropologia, filosofia, scienze, storiografia, storia delle religioni, teoria delle arti, sociologia e non solo.  Sono presenti, infatti, numerose sezioni tematiche che riflettono i labirintici interessi e gli sterminati temi di ricerca praticati da Paolo Fabbri. Sezioni sul camouflage, animali e tatuaggi, sul rapporto tra scienze e immagini, sui diagrammi, sul design, il kitsch, il falso, su specchi e ombre, sul segreto e importanti raccolte di testi sul Futurismo, De Chirico e Savinio, su Fellini, Calvino e, ovviamente, su Pinocchio. A queste si aggiungono inoltre due mastodontiche collezioni di volumi sulle passioni e sulle battaglie, la guerra e la strategia, la cui vastità determina l’unicità di questo patrimonio. Un unicum relativamente alle biblioteche di Scienze umane e sociali italiane, e non solo.

Biblioteca Paolo Fabbri
Biblioteca Paolo Fabbri

Nella Biblioteca, una sezione specifica è stata dedicata alle pubblicazioni di Paolo Fabbri, con più di cinquecento volumi tra contributi in riviste, articoli scientifici, monografie, curatele e traduzione di saggi e volumi (Barthes, Dumézil, Greimas, Thom, Jullien, Coquet, Benveniste, Marin, Goodman). Oltre a ciò, sono state raccolte le collane di cui è stato direttore o co-direttore come “Teorie della cultura” (Progetto Leonardo, con Omar Calabrese), “Il metodo semiotico” (Mondadori), “Segnature” (Meltemi, con Gianfranco Marrone), “La tradizione del nuovo” (Luca Sossella), “Insegne” (Mimesis, con Gianfranco Marrone). Una traccia e una testimonianza del fatto che sebbene Fabbri preferisse l’eloquio e l’interlocuzione, del tutto agraficus, non lo è mai stato davvero. 

A questo si aggiunge la corposità e l’eterogeneità del Fondo “Paolo Fabbri”. Un patrimonio archivistico composto da oltre centocinquanta raccoglitori in cui sono contenuti gli appunti dattiloscritti e manoscritti dello studioso, i materiali di preparazione delle lezioni e delle numerose conferenze tenute per oltre 40 anni in giro per il mondo. È presente, inoltre, un’importante collezione di materiale audio digitalizzato delle lezioni e dei seminari tenuti e dei convegni a cui Fabbri ha partecipato, e di cui era un grande animatore.

Grazie alla possibilità di sfruttare le due sale come punti di consultazione, sala di lettura e studio, la Biblioteca e il Fondo “Paolo Fabbri” si configurano come un patrimonio intellettuale, oltre che materiale, in grado di consentire a ricercatrici e ricercatori di muoversi all’interno di uno spazio del sapere unico. L’insieme dei volumi della Biblioteca (con le sottolineature e le annotazioni prese a margine) così come la ricchezza archivistica del Fondo (l’eterogeneità dei documenti dello studioso, la scrittura individuale e le corrispondenze intellettuali), nell’insieme di giustapposizioni, rimandi e connessioni, lasciano infatti scorgere il pensiero e l’autoritratto straordinario di un intellettuale e studioso delle forme del senso, dei linguaggi e della cultura.

Palermo, un centro importante 

Ha insegnato in moltissime università italiane e in tutto il mondo. Inizialmente a Urbino, dove nel 1970 è tra i fondatori, insieme a Giuseppe Paioni, del Centro Internazionale di Semiotica e di Linguistica. Al DAMS di Bologna, dove è stato professore di Sociolinguistica, Teoria dei media e, infine come ordinario, di Semiotica delle arti; ma anche a Palermo, Venezia, Roma e Milano, così come i frequenti incarichi all’estero. Negli Stati Uniti (San Diego La Jolla, UCLA), Canada, America Latina, Giappone e Spagna, solo per ricordare alcune delle sue mete di ricerca e insegnamento. Un legame strettissimo e duraturo è stato indubbiamente con Parigi, alla Sorbonne, al Collède international de Philosophie e all’Ècole des Hautes Etudes in Sciences Sociales, dove è stato condirettore del seminario di “Semantica Generale” tenuto da Greimas. Fabbri è stato un traghettatore, un costruttore di continui ponti tra Italia e Francia, tanto che dal 1992 al 1996, è stato Direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi.

In questa costellazione estremamente variegata di luoghi e centri di ricerca, Palermo non è stato un luogo di mero passaggio. Sebbene la sua permanenza come docente sia stata qui relativamente breve, dal 1987 al 1990, per Fabbri Palermo è stato un centro importante. Un luogo in cui rimane, magari per un po’, ma che continua a frequentare e in cui ritorna volentieri, rinforzando a ogni occasione i legami già costruiti. Continuo è stato infatti il suo rapporto e dialogo con i membri del Circolo semiologico siciliano, l’organizzazione di seminari di Semiotica e, importanti , sono i momenti della sua carriera che possono essere ricondotti a questa città. Si pensi, ad esempio, alle lezioni tenute dal 25 al 27 novembre 1996, per conto della fondazione Sigma-Tau, da cui è poi nato il volume “La svolta semiotica” (Laterza, 1998). In questo senso, Palermo potrebbe essere letto come luogo delle sue radici aeree.

Tra le varie onorificenze appese nelle pareti della prima sala di Palazzo Tarallo, troviamo il “Sigismondo d’oro”: riconoscimento consegnato a Paolo Fabbri dal Comune di Rimini nel 2019, di cui andava particolarmente orgoglioso. Durante questa premiazione Fabbri ha appunto concluso il suo discorso con l’elogio del Ficus macrophylla e delle sue radici colonnari. Una tipologia di pianta monumentale, gigantesca, i cui rami, una volta che si sono allungati a sufficienza si piegano e iniziano a sprofondare nel terreno, accrescendo poi come una normale radice. Col tempo si ingrossano e vanno a sorreggere, come colonne, i rami più giovani che si allungano orizzontalmente. È per questo che si chiamano radici aeree colonnari. Queste, dice Fabbri, sono come gli allievi, le risorse di oggi e di domani. Sarà un caso, forse, che uno di questi mastodontici ficus, tra i più grandi in Europa, si trovi proprio a Palermo, in Piazza Marina, nella stessa città in cui adesso ha sede la Biblioteca e il Fondo “Paolo Fabbri”. Un patrimonio ricchissimo, una risorsa sterminata per la formazione e la ricerca di giovani studiosi e studiose di Semiotica e Scienze umane.

I luoghi dei volumi

La Biblioteca è composta da due grandi sale contigue, che a fini di collocazione hanno due codici distinti. Ai testi contenuti nella prima sala a cui si accede, fa riferimento la dicitura “ICI”, per la seconda invece “LA”. 

ICI

  • A: Linguaggi non verbali, volto e gestualità; lingue aborigene, origini del linguaggio e zoosemiotica
  • B-E: testi di semiotica generale, sociosemiotica, semiotica e folklore e semiotica della cultura; semiotica del cinema e della musica; riviste di semiotica come Actes sémiotiques, Nouveaux actes sémiotiques, Versus, Carte Semiotiche e Semiotica, la collana dei Documents du travail del Centro Internazionale di Semiotica e di Linguistica di Urbino 
  • D: Barthes, Greimas, Strutturalismo, Hjelmslev, Scuola di Parigi, narratologia
  • F: Calvino, Pinocchio; Teoria della letteratura e critica letteraria 
  • G: Storia e critica della letteratura italiana, francese, inglese e russa
  • H-L: Antropologia [centrale: Lévi-Strauss; Jullien, Vernant; Descola, Ingold e Latour]
  • H-M (in alto): Freud, psicanalisi e psichiatria
  • M: Antropologia delle religioni e della magia, studi folklorici
  • N: Mondo e civiltà antiche, storia delle religioni d’occidente e oriente
  • O: Storia e filosofia della scienza, conoscenza e discorso scientifico, teorie della complessità
  • P-R: (I-II) Fascismi e nazismi; (III-VI) Filosofia del ‘900, strutturalismo e psicanalisi (Adorno, Benjamin, Cassirer, Deleuze, Guattari, Derrida, Foucault, Ferraris, Gadamer, Goodman, Habermas); (VII) Riviste di filosofia (es. Aut-Aut)
  • S-T (metà): Storia della filosofia; storia (tematiche generali)
  • U: Storiografia e discorso storiografico (Assmann, Braudel, Ginzburg, Koselleck, Le Goff, Pomian); micro-nucleo sul simbolo (III)
  • W-Y: Storia e filologia delle lingue, retorica e grammatica, linguistica generale, pragmatica, psicolinguistica e linguistica cognitiva, sociolinguistica, politiche della lingua, invettive, linguaggi e Europa, riviste (Langages, Janus, La linguistique)
  • AA: Mafie e massoneria (I-II), Passioni
  • BB: Battaglia, guerra e strategia

LA

  • A: studi sul paesaggio e la città; studi di geografia critica, dottrine politiche, studi postcoloniali e economia
  • B-C: Sociologia generale, sociologia delle religioni, sociologia e filosofia; sezione tematiche: Animali, Camouflage (LA-C-VI); Scienze e immagini, diagrammi e video arte (LA-C-VII).
  • D: Informazione, culture e teoria dei media
  • E: Identità, alterità e devianza; Morte; Kitsch; Design; Sul falso; Specchi e ombre; Il segreto; Tatuaggio
  • F: Critica d’arte, Teoria dell’arte, “Arti e linguaggio”, Cultura visuale e riviste d’arte
  • G: Poesia e letteratura
  • H-L: Riviste (Poétique, Il menabò, Paragone, Tel quel; Journal of Symbolic Anthropology, Etnografia e ricerca qualitativa, Uomo e cultura, Interdisciplinary Journal of Germanic Linguistics and Semiotic Analysis, (alcuni) quaderni del circolo semiologico siciliano, Quaderni di comunicazione, Communications, Le chaiers de médiologie, VPT, Communication & Langages, Rivista italiana di sociologia, Alliage, Pluriverso, Prometeo, Le Scienze, La Gola, Alfabeta; il Verri, Critique, Sfera, Magazine Littéraire)
  • O: Jules Verne; storia dell’arte, De Chirico, Saviano, Futurismo, Fellinerie
  • P: Collane di semiotica dirette e co-dirette da Paolo Fabbri, testi di Paolo Fabbri in riviste
  • PF: Monografie, saggi scientifici, curatele e traduzioni di Paolo Fabbri.