Circolo Semiologico Siciliano
Piazza Antonio Pasqualino, 5
Palermo
Il Circolo Semiologico Siciliano è una associazione culturale che nasce con l'intento di promuovere la conoscenza e la pratica della disciplina semiotica, adottando un punto di vista localizzato: dalla Sicilia al mondo. Si offre come piattaforma di discussione e revisione critica fra studiosi, studenti e semplici appassionati. Per questo, promuove eventi, convegni, seminari, scuole di formazione, premi e riconoscimenti, luoghi ed eventi concreti in cui esercitare un vivace dibattito disciplinare. Si costituisce, inoltre, come ente di ricerca, rivolto a enti pubblici e privati, in grado di farsi promotore di progetti sui problemi emergenti del mondo contemporaneo, analizzandoli dal punto di vista della loro significazione e comunicazione.
Il Circolo semiologico siciliano si propone come luogo fisico di interscambio disciplinare, mettendo a disposizione i suoi locali, fra cui la Biblioteca "Paolo Fabbri", situata nel cuore del mercato palermitano di Ballare, alla comunità di studiosi. Ma propone anche il suo sito web come luogo di incontro e relazione.
Biblioteca Paolo Fabbri
Via delle Pergole 72
Palermo
Si tratta della Biblioteca di Semiotica più grande d'Europa, appartenuta al semiologo Paolo Fabbri. I volumi contenuti nella Biblioteca sono giunti a Palermo dalla casa di Fabbri a Rimini, dove hanno trovato il loro posto nelle stesse librerie domestiche, anch’esse donate al Circolo dalla moglie Simonetta Franci Fabbri. In più di venti scaffalature bianche hanno ritrovato posto testi di semiotica, linguistica, antropologia, filosofia, scienze, storiografia, storia delle religioni, teoria delle arti, sociologia e non solo. Sono presenti, infatti, numerose sezioni tematiche che riflettono i labirintici interessi e gli sterminati temi di ricerca praticati da Paolo Fabbri. Sezioni sul camouflage, animali e tatuaggi, sul rapporto tra scienze e immagini, sui diagrammi, sul design, il kitsch, il falso, su specchi e ombre, sul segreto e importanti raccolte di testi sul Futurismo, De Chirico e Savinio, su Fellini, Calvino e, ovviamente, su Pinocchio. A queste si aggiungono inoltre due mastodontiche collezioni di volumi sulle passioni e sulle battaglie, la guerra e la strategia, la cui vastità determina l’unicità di questo patrimonio. Un unicum relativamente alle biblioteche di Scienze umane e sociali italiane, e non solo.