Erice e i suoi dintorni

Perdersi tra le strade basolate di Erice significa rimanere affascinati dalle sue antiche origini, scoprendo le tracce dei popoli – dagli elimi ai fenici, dai greci ai romani, dagli arabi ai normanni – che hanno fatto di questo territorio la loro dimora, terra di conquista o baluardo.

Significa stupirsi degli scorci che si aprono alla vista inaspettati, sbirciare tra i caratteristici cortili delle abitazioni private, soffermarsi sugli ampi panorami che si protendono sulle Egadi, le saline, lo Stagnone e, nelle giornate più limpide, su Pantelleria. Significa percorrere il perimetro triangolare del borgo osservando le tracce delle massicce mura ciclopiche che lo cingevano, le vecchie porte normanne di ingresso alla città città (Porta Spada, Porta Carmine, Porta Trapani) o passeggiare tra i sentieri del giardino del Balio imbattendosi nei resti del Castello di Venere e del Castello Pepoli. 

Girovagando per le vie, talvolta così strette da consentire il passaggio di una persona alla volta, si scoprono chiese imponenti, come la Matrice, accanto alla quale si erge un campanile aragonese, e si incontrano piccole botteghe artigiane che espongono prodotti derivanti da antiche tradizioni locali, come la lavorazione delle ceramiche e dei colorati tappeti.

Imperdibile, poi, una sosta nelle pasticcerie che custodiscono antiche e segrete ricette provenienti dai conventi in cui risiedevano le monache di clausura: dai dolci di mandorla alle genovesi, passando per i caratteristici biscotti duri chiamati mustaccioli.

Ancora, uscendo dal paese, il territorio di Trapani offre alcuni degli scenari più belli del Mediterraneo: dalle saline di Trapani e Marsala, con l’emblematico vino, fino alle vigne di Mozia e alle spiagge di San Vito Lo Capo. Tutte meraviglie a portata di mano.