Deep fake fra trasmissione della memoria e sogno dell’eternità

Piero Polidoro

Piero Polidoro

Docente di Semiotica

LUMSA

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Email: p.polidoro@lumsa.it

I Deep fake sono testi audiovisivi generati da un’intelligenza artificiale combinando audio e video originali o rielaborati. A partire dal nome, che chiama in causa il concetto di falsità, vengono solitamente considerati un pericolo e viene loro attribuito un valore disforico. Ma i deep fake possono essere impiegati anche per scopi ludici (parodia, satira…) o per motivi più nobili. In alcuni casi, per esempio, sono stati usati per tramandare la memoria di una persona o sono stati realizzati progetti in cui, grazie all’integrazione fra deep fake e altre tecnologie di AI, è possibile preservare in modo interattivo la testimonianza degli ultimi sopravvissuti della Shoah.

Possono i deep fake (o come potremo chiamarli per riabilitarne l’immagine) essere dei nuovi strumenti di trasmissione della memoria? Cosa cambia quando la memoria viene trasmessa in questo modo? E quali sono le condizioni di successo di simili operazioni?