Deep fake fra trasmissione della memoria e sogno dell’eternità

Piero Polidoro

Piero Polidoro

Docente di Semiotica

LUMSA

Piero Polidoro è professore ordinario di Semiotica presso l'Università LUMSA di Roma, dove dirige il corso di laurea magistrale in Comunicazione, Innovazione ed Experience design (LM91). Si è laureato in Comunicazione presso la Sapienza di Roma con Daniele Barbieri; ha poi ottenuto il dottorato di ricerca in Semiotica presso l'università di Bologna, seguito da Umberto Eco e Patrizia Violi. Successivamente ha condotto una ricerca di post-dottorato con Omar Calabrese presso l'Istituto italiano di Scienze umane (SUM) di Firenze e ha avuto un assegno di ricerca presso la Scuola superiore di Studi umanistici di Bologna. Dal 2010 è in LUMSA. Fa parte del comitato di direzione della rivista Versus. Quaderni semiotici e del comitato scientifico di EC. Ha pubblicato articoli e saggi in diverse lingue. Si occupa prevalentemente di semiotica generale e narrativa, semiotica visiva e audiovisiva e dell'applicazione della semiotica ai media digitali, con particolare riferimento alla User experience e al Service design. Un elenco completo delle pubblicazioni è disponibile all'indirizzo https://www.lumsa.it/piero-polidoro
Abstract

I Deep fake sono testi audiovisivi generati da un’intelligenza artificiale combinando audio e video originali o rielaborati. A partire dal nome, che chiama in causa il concetto di falsità, vengono solitamente considerati un pericolo e viene loro attribuito un valore disforico. Ma i deep fake possono essere impiegati anche per scopi ludici (parodia, satira…) o per motivi più nobili. In alcuni casi, per esempio, sono stati usati per tramandare la memoria di una persona o sono stati realizzati progetti in cui, grazie all’integrazione fra deep fake e altre tecnologie di AI, è possibile preservare in modo interattivo la testimonianza degli ultimi sopravvissuti della Shoah.

Possono i deep fake (o come potremo chiamarli per riabilitarne l’immagine) essere dei nuovi strumenti di trasmissione della memoria? Cosa cambia quando la memoria viene trasmessa in questo modo? E quali sono le condizioni di successo di simili operazioni?

Video integrale dell’incontro