Come si legge un’immagine scultorea

Come leggere la scultura? Come interpretare un “oggetto” più o meno caratterizzato dalla tridimensionalità, di varie forme, realizzato per mezzo di uno o più materiali opportunamente modellati? Per individuare un modo di comprendere più a fondo la scultura – e dunque definirla con più precisione – occorre dapprima scandire l’intera produzione scultorea in almeno due macro aree: la scultura figurativa e quella astratta.

Questo contributo si articolerà in forma di dittico per tratteggiare le differenti modalità di lettura che ogni opera presa in esame chiede di mettere in atto. Partendo da una forma scultorea del XV secolo di ambito germanico, i Vesperbild, si vedrà la sua evoluzione in terra italiana attraverso l’analisi di un tema classico, la Pietà, che ha il suo apice in quella michelangiolesca. Da qui – con un gesto anacronico – si prenderanno in rassegna alcune riprese del tema nell’arte contemporanea, fino a osservare da vicino come lo scultore Fabio Viale abbia dato consistenza a questo motivo iconografico con una forte carica patemica.

Si passa poi all’approfondimento di un complesso scultoreo che anticipa l’arte ambientale: quello di Constantin Brancusi a Targu Jiu, in Romania, dove con il Tavolo del silenziola πorta del bacio e la Colonna senza fine – un ciclo che si potrebbe definire pressoché astratto – l’artista dispiega una narrazione in grado di far emergere l’apporto della tradizione della sua terra d’origine nella ricerca di un nuovo e innovativo linguaggio plastico universale. All’esperienza di Brancusi si può connettere un’opera contemporanea come Snake di Richard Serra, composta da tre enormi serpentoni in acciaio, entro i quali il visitatore si muove, per i quali si è dovuto addirittura produrre una ulteriore galleria in cui gli spettatori possono muoversi all’interno del Guggenheim Museum di Bilbao. 

Bibliogragia 

Cristina Baldacci, Clarissa Ricci, Quando è sculturaEtal Edizioni, 2010.

Roland Barthes, S/Z, Seuil, Paris 1979; tr. it., S/Z. Una lettura di Sarrasine di Balzac, Einaudi, Torino 1963.

Fabio Benzi, Forma e materia: la grande scultura italiana del Novecento, Gangemi Roma editore, 2024.

Diane Bodart, “Un medium pittorico per la scultura: le superfici riflettenti di Anish Kapoor”. in: Anish Kapoor, a cura di Arturo Galansino, Marsilio, Venezia 2023, pp. 74-80.

Lucia Corrain, Una memoria infinita, Il ciclo di Constantin Brancusi a Targu Jiu, La casa Usher, Firenze 2023.

Francesca Polacci, Inquadrare per creare: Sulle tracce semio-estetiche della foto di scultura, Mimesis Edizioni, Milano 2020.

Heinrich Wölfflin, “Wiw man Skulpturen aufnehmen soll (Probleme der italienischen Renaissance)”, in Zeitschrift für bildende Kunst, Neue Folge 8 (1897), pp. 294-297; Zeitschrift für bildende Kunst, 26 (1915): 237-244. 1915, tr. it., Fotografare la scultura, a cura di Benedetta Cestelli Guidi, Tre Lune, Mantova 2008.