Prequel e sequel mitici secondo il grammatico alessandrino Tolomeo, figlio di Efestione, detto Chenno, la Quaglia

Luigi Spina

Università di Napoli – Federico II

Il meccanismo moderno della serialità, legato indissolubilmente ai moderni media, si basa non sulla pura e semplice ripetitività (il ritorno dell’identico è, comunque, costituito dal movimento del ritorno – e non ci si bagna due volte nello stesso fiume), ma sulla estensione e manipolazione, praticamente illimitata, della ripetitività – all’interno di un contenitore/serie – di narrazioni relative a elementi di volta in volta definiti (personaggi, gruppi, luoghi, oggetti ecc.).

Se l’oggi della serialità è abbondantemente studiato e analizzato, in corrispondenza con i suoi continui sviluppi tecnologici, l’ieri pone problemi di individuazione e definizione. Voler rintracciare questo meccanismo nell’antichità attraverso l’analogia può essere suggestivo, ma potrebbe rischiare di appiattirlo troppo sul presente, ovviamente più noto e familiare, inteso o come provvidenziale spiegazione autentica del passato o come suo inveramento finale.

Il nesso Omero e Dallas proposto da Florence Dupont (1991/1993) è stato illuminante e ci consente di indicare alcuni esempi antichi da tenere presenti: l’eroe e semidio Eracle con le sue seriali fatiche (fra dramma satiresco e Dürrenmatt); le delocalizzazioni di personaggi del mito nelle relative tragedie: Edipo fra Tebe e Colono, Ifigenia fra Aulide e Tauride, ecc.  

Più interessante, a mio parere, può essere scoprire i meccanismi antichi della variazione (potenzialmente) seriale.

Indico, in tal senso, la cosiddetta quadripertita ratio illustrata da Quintiliano (addizione, sottrazione, sostituzione, cambiamento di posto) e già rintracciabile, in forma ridotta, in Platone.

Da questo punto di vista potrà essere utile rileggere la scheda di lettura (codice 190) che Fozio, nella Biblioteca, dedica a Tolomeo, figlio di Efestione, un grammatico di origini alessandrine, autore delle Storie inedite a scopo di erudizione e attivo a Roma nel I sec. d.C. Tolomeo, non certo autore seriale, potrebbe aiutarci a capire, però – stando a Fozio –, i meccanismi attraverso i quali poteva costruirsi una serialità narrativa antica.