Mediologia e serialità (nella letteratura e oltre)

Donatella Capaldi e Giovanni Ragone

Università di Roma – La Sapienza

Come si orienta la riflessione mediologica sulle forme seriali? Per la mediologia (di tradizione mcluhaniana e non solo) e per le sociologie dell’immaginario (di tradizione durkheimiana) le tecnologie narrative ri-mediano e focalizzano zone dell’immaginario collettivo secondo regole stabili e condivise; servono ad allenare e fidelizzare, mentre rappresentano e controllano il conflitto sociale e intrapsichico; sono uno dei più potenti catalizzatori per la formazione di generi e opere-modello, che costituiscono gli spazi di esperienza estetica fondamentali in ogni cultura per la condivisione e socializzazione della sfera simbolica. Ma le tecnologie, insieme agli immaginari, alle metafore collettive – componenti strutturali dei media – cambiano nel tempo, nel processo storico della mediamorfosi. In questa occasione tenteremo di sintetizzare un breve tracciato di teoria e storia, sulla lunga durata. Dove le basi e gli archetipi dei fenomeni seriali sono da rintracciare nella letteratura (medievale, barocca, metropolitana), e i periodi di più intensa ristrutturazione nel “ritorno” della postserialità televisiva, e ora nella iperframmentazione e autoserializzazione dei social.